I freni sono Brembo anteriore radiali con pinze a quattro pistoncini i 2 dischi M50 da 320 mm, e úinico dietro da 220 mm
la capacità del serbatoioè di 18 litri
non sono ancora noti i prezzi.
motorsound |
|
Bimota non poteva mancare all' EICMA di Milano, e come previsto la casa di Rimini ha attirato l'attenzione del pubblico presente alla manifestazione con la loro ultima creazione, la Bimota Impeto, sulla base del modello DB8 superbike da cui eredita il telaio a traliccio in tubi d'acciaio Il motore è il quello della Ducati Diavel, il bicilindrico Testastretta Desmodromica 4 valvole per cilindro, raffreddato a liquido 1198 cc in grado di erogare 162 cavalli, una cifra che potrebbe aumentare grazie al kit 'Supercharger' che Bimota offre in opzione per questo e altri modelli, un compressore che è in grado di aumentare la coppia fino al 20%. Sospensioni Öhlins, con da 43 mm regolabili come l' ammortizzatore posteriore I freni sono Brembo anteriore radiali con pinze a quattro pistoncini i 2 dischi M50 da 320 mm, e úinico dietro da 220 mm Il peso a vuoto è 177 chili, una cifra che si ottiene grazie a elementi come le ruote in alluminio forgiato o OZ Racing
la capacità del serbatoioè di 18 litri non sono ancora noti i prezzi.
0 Comments
Ducati ufficializza l'ingaggio di Casey Stoner come testimonial del marchio e collaudatore MotoGP nel 2016
Fai clic qui per effettuare modifiche. Passando dai numeri alle novità, la prima è nel nuovo logo MV Agusta, ristilizzato e sostenuto dalla tagline Passion. Precisely Crafted che ne rimarca l’identità e l’orgoglio di appartenenza. Il simbolo fa il suo esordio con la Brutale 800, un progetto totalmente inedito e sviluppato con il fine di creare, a quindici anni dal suo debutto, “la più bella Brutale di sempre”. Modello strategico che pesa per oltre il 25% sui volumi di produzione, la nuova Brutale 800 è più muscolosa e affilata nelle linee e reinterpreta, con nuove tecnologie e soluzioni costruttive gli stilemi che l’hanno resa un’icona nel panorama del design motociclistico. E’ il caso del proiettore anteriore a full led che accentua la caratteristica forma ellittica del faro e dello scenografico silenziatore a tre canne ipertrofizzato nelle dimensioni e nell’efficienza. Molte sono le parti in lega leggera, come il supporto del faro o il geniale telaio reggisella nobilitati a elementi del design complessivo della Brutale 800. Nuovo anche il motore, omologato Euro 4 e capace di una potenza massima di 116 CV a 11.500 giri/min, mentre la coppia sale del 25% e raggiunge gli 8.46 Kgm a 7600 giri. Tra le unicità, oltre all’albero motore controrotante, la nuova Brutale 800 è l’unica della sua categoria con il cambio elettronico up&down EAS 2.0. La frizione è ora a comando idraulico con sistema anti-saltellamento mentre la gestione del motore è affidata al sistema MVICS che include Full Ride by Wire multi-mappa integrato al controllo di trazione regolabile su 8 livelli. A collezionisti e agli appassionati più esigenti è dedicata la Dragster RR LH44, la seconda novità 2016 della casa di Schiranna. Una moto esclusiva che nasce dalla passione del campione di F1 Lewis Hamilton per la MV Agusta. Il pilota della Mercedes AMG Petronas ha collaborato con i progettisti della MV Agusta intervenendo nella definizione degli oltre cinquanta dettagli che differenziano la LH44 dalla Dragster RR di serie, in buona parte realizzati in ergal e in carbonio con finitura 3K opaca. Graficamente la LH44 s’ispira alla grafica del casco del tre volte campione britannico, replicando il colore bianco, il logo della pantera, ricamato anche sulla sella trapuntata in alcantara e il 44, il suo numero di gara che compare sugli estrattori e sul cupolino autografato. Sarà prodotta in edizione limitata e numerata di 244 esemplari. Dopo il salone di Francoforte e di Tokio, arriva all’EICMA anche la F3 AMG, la Concept-Bike nata dalla partnership con AMG e ispirata alla Mercedes-AMG GT. Realizzata nell’esclusiva livrea “Solar Beam” eredita il concetto cromatico sviluppato sul coupé Mercedes-AMG GT come il verniciatura “Raggio di sole”, le ruote nere e il logo AMG sulle fiancate e si distingue per il parafango in carbonio, tappo del serbatoio racing e le cuciture gialle delle sella pilota e passeggero. Novità anche per il resto della gamma sviluppata sulla piattaforma tre cilindri ora immediatamente riconoscibili per il colore nero lucido del motore che identifica le nuove versioni di F3, Turismo Veloce, Stradale, Dragster e Rivale. Quest’ultime due si differenziano anche per le grafiche e i nuovi colori e nel caso della Rivale, un nuovo serbatoio maggiorato che aumenta la capacità di oltre tre litri, passando da 12.9 agli attuali 16 litri. Tutti i modelli 2016 saranno disponibili entro dicembre, mentre per la Brutale 800 le prime consegne sono in programma per gennaio 2016. TRATTO DAL SITO http//www.mvagusta.com
MV Agusta F3 RC 675 e 800 in serie limitata E' proposta in tiratura di 350 esemplari la replica stradale della F3 che corre nel mondiale Supersport con Jules Cluzel e Lorenzo Zanetti. Caratteristiche e prezzi La moto sarà prodotta in tiratura di 350 esemplari, è disponibile nella cilindrata da mondiale Supersport, di 675 cc, o nella variante 800 cc. La F3 ha una ciclistica e una tecnologia motoristica raffinate, si è fatta largo fin dal suo arrivo ed è cresciuta fino a 800 cc creando un segmento nuovo fra le iper-sportive. Prodotte in tiratura limitata, rispettivamente 100 esemplari in configurazione 675 (in vendita a15.600 euro) e 250 nella versione 800 (prezzo di 17.210 euro), la F3 RC ripropone fedelmente la veste grafica delle moto di Jules Cluzel e Lorenzo Zanetti. A certificare l'originalità di ogni esemplare, ogni F3 RC è autografata da entrambi i piloti, sul fianchetto destro il #16 Cluzel e sul sinistro #87 Lorenzo Zanetti. Il tre cilindri in linea inclinato di 35° frontemarcia ha distribuzione a doppio albero a camme in testa, con quattro valvole per cilindro, tutte in titanio. Leggerissimo (52 kg) è ricco di soluzioni tecniche radicali come il basamento di tipo close deck fuso in conchiglia con canne integrali, il sistemaMVICS e l’adozione di valvole di aspirazione e scarico in titanio, frizioneantisaltellamento e soprattutto l'albero motore controrotante, soluzione derivata dalla MotoGP che riduce l'inerzia nei cambi di direzione, migliorando la maneggevolezza e il bilanciamento del motore. Realizzato in due cilindrate, rispettivamente 675 cc e 800 cc, è un motore fortemente superquadro nella configurazione omologata per la WSS, come si deduce dall'alesaggio di ben 79 mm per una corsa di soli 45,9 ed è capace di ben 128 cv a 14.500 giri e di una coppia di 71 Nm a 10.600 giri. Prestazioni al top della categoria, unite da una grande coppia e un allungo da 4 cilindri con il limitatore fissato a 15.000 giri reali. La versione più corposa, da 800 cc (cilindrata effettiva 798 cc) mantiene l'alesaggio della 675 e cresce nella corsa, che passa da 45,9 mm a 54,3 mm. L'incremento di cubatura porta con se un vantaggio di 20 cv netti raggiungendo la potenza massima di 148 cv a 13.000 giri, con la coppia che si attesta a 88 Nm a 10.600 giri. L'intervento del limitatore è stato posto a 13.500 giri. La maggior cavalleria ha permesso di montare un rapporto finale più lungo, che passa dalla 16/43 della 675 al 17/41 della 800, sfiorando così i 270 km/h, mentre la più piccola 675 si ferma a quota 260 km/h. a rendere la F3 RC un oggetto terribilmente seducente unito al fatto che, insieme alla F4, è la prima MV Agusta con il logo AMG, sulla carena.
Prima vittoria nella classe Superbike al Tourist Trophy per l'asso neo-zelandese, che trionfa davanti a Hutchinson e Hillier. E' la sua 10a vittoria sull'Isola di Man.
Il neozelandese Bruce Anstey (Valvoline Padgetts Honda) ha conquistato la sua prima vittoria in carriera nella classe Superbike del Tourist Trophy, mitica corsa su strada in programma in questi giorni sull'Isola di Man. Anstey, dall'anno scorso detentore del giro record sul Mountain Course, aveva precedentemente collezionato le sue vittorie nelle classi 250, Supersport e Superstock, e per centrare il suo 10° trionfo ha scelto proprio la prestigiosa gara d'apertura del programma delle due ruote. Anstey è stato autore di una gara in rimonta che alla fine lo ha visto aver ragione di Ian Hutchinson (PBM Kawasaki), primo leader e apparso in grande forma dopo gli infortuni degli ultimi anni. Anstey ha fatto il giro più veloce all'ultimo dei suoi 6 passaggi, facendo segnare la media di 131,797 mph (212.106 km/h) e chiudendo con quasi 11 secondi sul redivivo 'Hutchy', per la prima volta sul podio Superbike dal suo storico '5-su-5' del 2010 James Hillier (Quattro Plant Kawasaki) ha fatto suo l'ultimo posto sul podio approfittando anche di una caduta di Michael Dunlop (Buildbase BMW) all'ultimo giro, situazione che ha portato all'esposizione della bandiera rossa. secondo le prime indiscrezioni, Dunlop dovrebbe comunque essere in buon condizioni fisiche. John McGuinness (Honda Racing Fireblade) ha chiuso al sesto posto davanti a William Dunlop (Tyco BMW) e Michael Rutter (Penz13.com Bathams BMW). ritiro al primo giro per Guy Martin (Tyco BMW), caduta senze problemi fisici anche per altri due big: Gary Johnson (GBmoto Kawasaki) e Conor Cummins (Honda Racing). CLICCA Finalmente ci siamo, stasera il via alle danze. Parte l’edizione 2015 di una fra le gare più affascinanti al mondo, il Tourist Trophy.Il mondo delle Road Race si trasferisce sull’Isola di Man, per la due settimane più attesa dai piloti. Da oggi, 30 maggio, fino a venerdì 12 giugno l’isola più veloce del mondo vedrà protagonisti i piloti lungo le strade dello Snaefell Mountain Circuit. Per chi non conoscesse bene la storia di una delle competizioni più longeve al mondo basti sapere che la corsa nasce agli inizi del ‘900 come gara automobilistica, diventata poi motociclistica nel 1907, quando la strada era praticamente una carraia da percorrere fra le (poche) case, i pali e gli strapiombi.Il Tourist Trophy diventa parte del Motomondiale fin dalla sua prima edizione, nel 1949 come Gran Premio di Gran Bretagna. Naturalmente con un così alto tasso di rischio la corsa non è stata esente da brutti incidenti, costati la vita a circa 240 piloti, occorsi per le più varie delle cause come le condizioni climatiche e della pista stessa. Fattore che aumenta esponenzialmente il rischio è naturalmente la lunghezza della corsa stessa, che varia normalmente dai 3 ai 6 giri.Se i giri da percorrere sembrano pochi rispetto alle altre competizioni motociclistiche, bisogna ricordare che lo Snaefell Mountain Circuit è lungo ben 37.73 miglia (60.72 km) e la media a cui viene percorso (almeno per le Superbike) supera di poco le 130 mph, poco più di 210 km/h. Naturalmente le case, i muretti e gli ostacoli in generale sono sempre pronti ad attendere un errore dei piloti, che sanno di non poter sbagliare.Si parte con partenza da fermo un pilota ogni dieci secondi da Douglas, procedendo a tutto gas verso Peel, scalando la montagna. Si raggiunge quindi il punto più alto (422 m s.l.m.) nei pressi di Brandywell e si continua alla volta di Ramsey, per poi procedere verso la fine del “circuito” posta ovviamente a Douglas.Alcuni di voi lettori hanno già chiesto se sia possibile seguire l’evento e quale sia la sua copertura mediatica.Nulla è cambiato dagli scorsi anni, per cui sarà possibile seguire il live timing direttamente dal sito ufficiale del Tourist Trophy e sarà possibile ascoltare il commento live in lingua inglese grazie a Manx Radio TT. ITV4 come al solito offre i video Highlights la sera stessa, ma solo per chi risiede in UK e/o ha indirizzo IP inglese.
Ecco quindi il programma della due settimane mannese: Sabato 30 Maggio 18.20 – 18.45 GIRO CONTROLLATO Solo Newcomers 18.35 – 19.00 GIRO CONTROLLATO Sidecar Newcomers 18.50 – 19.50 PROVE Lightweight TT / Newcomers 19.55 – 20.50 PROVE Sidecars Lunedì 1 Giugno 18.20 – 19.55 PROVE Superbike/Superstock/Supersport/Newcomers 20.00 – 20.50 PROVE Sidecars Martedì 2 Giugno 18.20 – 19.05 PROVE Superbike/Superstock/Supersport/Newcomers 19.10 – 19.55 PROVE Supersport/Lightweight TT/ Newcomers 20.00 – 20.50 PROVE Sidecars Mercoledì 3 Giugno 18.20 – 19.55 PROVE Superbike/Superstock/Supersport/Newcomers 20.00 – 20.50 PROVE Sidecars Giovedì 4 Giugno 18.20 – 19.05 PROVE Superbike/Superstock/Supersport/Newcomers 19.10 – 19.55 PROVE Supersport/Lightweight TT/ Newcomers 20.00 – 20.50 PROVE Sidecars Venerdì 5 Giugno 18.20 – 19.10 PROVE Sidecars 19.15 – 19.50 PROVE Supersport/Lightweight/Newcomers 19.55 – 20.25 PROVE Superbike/Superstock/Supersport/Newcomers 20.30 – 20.50 PROVE TT Zero Sabato 6 Giugno 11.00 GARA Superbike (6 giri) 14.00 GARA 1 Sidecar (3 giri) 16.05 – 16.45 PROVE Superstock/Supersport/Lightweight TT 16.55 PROVE TT Zero Lunedì 8 Giugno 10.45 GARA 1 Supersport (4 giri) 12.30 PROVE Sidecar TT 14.00 GARA Superstock (4 giri) 15.45 PROVE TT Zero Martedì 9 Giugno 12.30 PROVE Sidecar TT 15.45 PROVE TT Zero Mercoledì 10 Giugno 10.45 GARA TT Zero (1 giro) 12.00 GARA 2 Supersport (4 giri) 14.15 GARA 2 Sidecar (3 giri) 15.40 PROVE Senior TT 15.55 PROVE Lightweight Giovedì 11 Giugno 15.50 PROVE Senior TT 16.10 PROVE Lightweight Venerdì 12 Giugno 10.15 GARA Lightweight (3 giri) 12.30 GARA Senior TT (6 giri) IN occasione del 30° anniversario della VMAX JVB-Moto, HA trasformato la VMAX in una special. Il tedesco (la sua officina ha sede a Colonia) l'ha trasformata in una special minimalista, Alcune rivisitazioni della naked tedesca
di seguito: - OFFICINE SBRANETTI - ROLAND SANDS CONCEPT 90 - 46 WORKS CLUBMAN RACER - SMOKIN'MOTORCYCLES ELEGANT BASTARD - URBAN MOTOR - EL SOLITARIO - CHERRY'S COMPANY HIGHWAY FIGHTER Guy Martin ha avuto l'onore e la fortuna di provare in pista una rarissima BRITTEN Di seguito foto e video di questo evento più unico che raro ..... E' come se due geni della sregolatezza si fossero incontrati. infatti John Britten (1949-1995) è universalmente riconosciuto come uno dei più geniali designer della storia del motociclismo e Guy Martin è uno dei più veloci e amati piloti delle Road Race come il Tourist Trophy che si svolge all'isola di Man.L'attuale proprietario era alquanto titubante nel far provare la sua Britten , in pista , ricordo che ne sono state costruite solo 10 esemplari molti dei quali fanno bella mostra di se in musei .A fare aumentare ancora i dubbi di tale scelta c'era anche le dichiarazioni di Guy Martin che affermava che voleva mostrare la bontà del progetto dell'ingegnere neozelandese. FONTE: ROCKETGARAGE MV Agusta F4 RC 2015 In questi giorni invece, alcune voci provenienti dagli USA confermano che MV Agusta ha già comunicato il prezzo per il mercato americano, 46.000 dollari, ossia circa 38.000 euro. Un dato importante che conferma l'arrivo imminente del modello. Come già anticipato, la F4 SBK è la versione top della gamma F4 e, come suggerisce il nome, destinata quindi ai team privati che intendono partecipare al prossimo mondiale Superbike o a facoltosi appassionati che vogliono mettersi nel box una moto pronta per scendere in pista in qualsiasi campionato. Da quello che si legge la scheda tecnica è di quelle "toste": ben 210 CV e solo 175 kg, quindi per un rapporto potenza peso di 1,2 CV/kg. Roba da MotoGP... Abbiamo poi una nuova testata, alberi a camme più leggeri, nuovi pistoni in titanio, un cambio alleggerito e cerchi forgiati. Sembra poi che la moto abbia sospensioni Őhlins, faccia abbondante uso di carbonio e magnesio e, in più, sia possibile equipaggiarla con un kit racing che prevede tra le altre cose un sistema di scarico tutto in titanio. FONTE :IN SELLA Fai clic qui per effettuare modifiche.La nuova Norton Domiracer Sarà Presentata ufficialmente al Pubblico Durante Il prossimo Classic Motorcycle Festival (9-11 agosto) a Donington Park, là dove ha sede Norton Motorcycles. Appena Sarà svelata torneremo sull'argomento con Più immagini e dettagli. Intanto, vieni Sostiene Stuart Garner, presidente del Marchio Inglese, Sono pronti per l'assemblaggio di 50 esemplari, il Che Saranno pronti per la consegna Il prossimo autunno, ad Onu prezzo Ancora da definire, Ma che sarà Vicino Alle 20.000 sterline, vale a dire circa € 23,000 La novità più importante di questa nuova café racer è il telaio: non più il traliccio della Commando 961 (provata su Motociclismo di luglio), ma il più classico doppia culla Featherbed, “letto di piume”. In realtà del più famoso telaio Norton (e forse della storia delle motocicletta) si è mantenuto solo il layout, perché il materiale usato non è l’acciaio, ma l’alluminio. Una scultura in tubi tondi da far venire l’acquolina ad ogni appassionato di moto classiche Di stampo Decisamente moderno le sospensioni. Davanti, Una forcella a steli rovesciati Completamente regolabile E serrata da causa piastre ricavate dal pieno e Finemente alleggerite. Al posteriore invece Troviamo monoammortizzatore Öhlins Nazioni Unite (a Luogo dei due della Laterali Commando), anch'esso regolabile e accoppiato - con Uno schema cantilever, ovvero senza leveraggi - ad forcellone ONU in tubi d'alluminio Che E capolavoro ONU . Di ultima Generazione also l'impianto frenante Brembo, con pinze anteriori ad attacco radiale e pneumatici da supersportiva montati su cerchi a raggi evocativi. Un inedito impianto di Scarico aperto e La principale Modifica Dedicata al motore, Quello della Commando 961 leggerissima. Sono infatti MOLTI I Componenti realizzati appositamente in Materiali pregiati. A Partire dal maestoso e affusolato serbatoio, in alluminio battuto a mano. E poi Carbonio a profusione : parafango, codino e scatola filtro non nascondono la scura trama di this fibra. Il Telaio Featherbed (il leggendario "letto di piume"), nato Nel 1950, DEVE la SUA fama alla Norton Manx, la moto Più vittoriosa e longeva di sempre. Ma DOPO Oltre Dieci anni di onorato servizio, nia Primi anni Sessanta ci si RESE Conto Che la Manx non Poteva Più reggere il confronto con le rivali pluricilindriche. Fu Allora Che la Norton Prese in esame la possibilita di mantenere l'eccellente Telaio finora usato, inserendo ONU motore bicilindrico, Derivato Dalla stradale Dominator 500. Nel 1960, il tecnico Doug Hele inizio a sviluppare la moto, ottenendo subito 55 CV e la nuova moto da corsa Prese il Nome di Domiracer . era Manx Rispetto alla non solista Più Potente, MA anche Più leggera Di Oltre 15 kg ei Risultati arrivarono subito . Il pilota Tom Phillis , Trophy GIA al Tourist del 1961 agguantò Il Terzo posto Nella Senior TT, . poi fu 2 ° all'Ulster GP . Ma Più non C'era tempo Il gruppo AMC, cui Faceva Parte la Norton, Colpito Da Una pesante Crisi Finanziaria, taglio . ove possibile, chiuse Una fabbrica e Naturalmente mise al bene Progetto Domiracer
FONTE: ROCKETGARAGE MOTOCICLISMO Si chiama "j" ed è un prototipo a tre ruote (le due anteriori gemellate), spinto da un motore elettrico alimentato con batterie di nuova generazione GIGACELL all’idruro metallico di nickel. Sviluppate dalla stessa Kawasaki, questi supercondensatori sono caratterizzati da una elevata capacità di accumulo di grandi quantità di energia elettrica in tempi brevi. Il veicolo è dotato inoltre di un sistema di recupero dell'energia prodotta in frenata che viene poi riutilizzata in fase di accelerazione. Ma la particolarità di questo concept è la capacità di mutare all'occorrenza, l'impostazione di guida, da moto sportiva a scooter. Presentato in anteprima al Salone di Tokio nel 2013, secondo Kawasaki, J Concept è un sistema di mobilità del futuro che si adatta alla guida in città ed alla guida sportiva. Chissà se un giorno lo vedremo veramente circolare sulle nostre strade ! Una power cruiser raffinata
Ecco le prime foto da salone dell'atesissima Matchless Model X, la moto che segna il ritorno dello storico marchio inglese si pone come un oggetto raffinato per motociclisti ricchi (ci aspettiamo un prezzo ben oltre i 50.000 euro) e con gusti raffinati. Confermate le caratteristiche tecniche che già conoscevamo: il motore bicilindrico da 1916 cm3 è prodotto dalla americana S&S, i freni, sviluppati dalla italiana Discacciati, vedono al lavoro una pinza a dodici pistoncini autoventilata davanti e dietro una a sei pistoncini. I due fari anteriori sono regolabili in altezza, mentre la forcella a "biscottini" è ispirata nell'aspetto a quelle utilizzate sulle moto tra gli anni 50 e 60. Sono poi ben dodici i brevetti che “proteggono” la Model X, a partire da quello per il misterioso telaio “lamellare” che presto scopriremo nei particolari. Anche la posizione di guida è ampiamente regolabile e personalizzabile a seconda dei gusti del pilota, che potrà scegliere tra un'impostazione più da cruiser o più da naked. Dalle nuove foto a disposizione si possono apprezzare i dettagli raffinati che contraddistinguono questa moto, come le testate con il marchio "M" cromato sul lato destro, i silenziatori con terminale a "pinna" e i bei CErchi a raggi che montano pneumatici panciuti. Il prezzo indicativamente sarà tra i 60.000 e i 70.000 euro. fonte in sella DAL 4 AL 9 NOVEMBRE SI SVOLGERA' IL SALONE DELLA MOTO A MILANO EICMA
http://www.eicma.it/info-generali/ Motore tre cilindri in linea con albero motore controrotante e cambio estraibile a 6 rapporti Potenza massima di 140 CV a 13.100 giri/min Coppia massima di 86 Nm (8,77 kgm) a 10.100 giri/min Tecnologia MVICS 2.0 (Motor & Vehicle Integrated Control System) & EAS 2.0 Controllo di trazione regolabile su 8 livelli Telaio a struttura mista: traliccio in tubi di acciaio e piastra in alluminio ad elevata rigidità torsionale Monobraccio con ammortizzatore regolabile Forcella a steli rovesciati da 43 mm regolabile con steli in allumino e trattamento DLC Freni racing con pinze anteriori radiali e ABS di serie le tre mappe standard impostate direttamente in fabbrica (Sport, Normal e Rain) permettono di gestire finemente la coppia e garantire di conseguenza un’erogazione dolce ai bassi regimi, indispensabile ad esempio per l’impiego cittadino o su fondi a bassa aderenza. Consentono, allo stesso tempo, di sfruttare integralmente l’intrinseca sportività del tre cilindri, specie nella configurazione RR da 140 CV di potenza. inoltre con la mappa Custom permette di intervenire su parametri fondamentali come risposta del motore, limitatore di giri, risposta della coppia motore, sensibilità del comando gas e freno motore. Tutto in pochi secondi, semplicemente dai comandi al manubrio e senza la necessità di alcun intervento specialistico. Cambiate rapidissime in salita come in scalata, senza frizione? Si può con il nuovo Quickshifter EAS 2.0, che asseconda la vocazione sportiva della Brutale 800 RR. A completare il quadro di eccellenza concorre la frizione con dispositivo antisaltellamento meccanico, utile sia per rendere più facile e immediato l’inserimento in curva su strada, sia per staccate estreme in pista. Infine il controllo di trazione disinseribile, con impostazioni d’azione su 8 livelli, interviene su apertura farfalla, anticipo d’accensione e iniezione: All’avantreno le prestazioni ulteriormente incrementate hanno richiesto il montaggio dell’ammortizzatore di sterzo, progettato da CRC e regolabile nella risposta. La nuova forcella Marzocchi a steli rovesciati di 43 mm di diametro, con steli e foderi in alluminio ABS di serie. l’impianto frenante, si avvale di una coppia di dischi in acciaio di grande diametro (320 mm) all’avantreno, accoppiati a pinze Brembo a 4 pistoncini (diametro 32 mm) con fissaggio radiale al piede forcella. Il disco posteriore in acciaio è di 220 mm di diametro, con pinza Brembo a 2 pistoncini (diametro 34 mm). L’ABS Bosch 9 Plus con RLM (Rear wheel Lift- Up Mitigation) evidenzia nella sigla identificativa le sue caratteristiche, dato che affianca alle raffinate funzionalità antibloccaggio anche una logica di intervento che limita il rischio di sollevamento del retrotreno in staccata. Considerato il più evoluto tre cilindri in linea della produzione mondiale, il motore MV Agusta della Brutale 800 RR punta su prestazioni, compattezza, peso contenuto (52 kg) e soluzioni tecnologiche all’avanguardia per consolidare il suo primato. A differenza di quanto si potrebbe pensare osservando i dati tecnici, questa versione del motore MV Agusta non deriva dall’unità che equipaggia la F3 800 (148 cv di potenza massima), bensì dal tre cilindri della Brutale 800, che ha però beneficiato di importanti affinamenti. In dettaglio, la configurazione più potente finora in produzione (140 CV a 13.100 giri/min) - condivisa con Brutale 800 Dragster RR - è frutto anche del nuovo disegno dell’airbox, che a sua volta ha richiesto la modifica del serbatoio, immutato nella capienza (16,6 litri di carburante): impercettibile dall’esterno, la nuova conformazione ha permesso di ottenere un miglior rendimento e allo stesso tempo di ospitare la bancata di iniettori “alti”. Le novità, infatti, si estendono all’impianto di iniezione elettronica, incentrato sulla centralina di controllo motore Eldor EM2.0 e sul corpo farfallato Mikuni Full Ride-By-Wire con diametro farfalle da 50.0 mm: gli iniettori ora sono due per cilindro, a differenza del singolo iniettore degli altri modelli Brutale (eccetto Brutale 800 Dragster RR), per un totale di sei iniettori. L’obiettivo? Offrire un’erogazione dolce e progressiva ai bassi e medi regimi, senza rinunciare a potenza e allungo agli alti. Con 140 cv di potenza a 13.100 giri e 86 Nm (8,77 kgm) di coppia a 10.100 giri/min, questo motore permette alla Brutale 800 RR di confrontarsi con modelli di cilindrata superiore, forte di un eccezionale rapporto peso-potenza. Alle soluzioni tecniche esclusive e raffinate come l’albero motore controrotante di derivazione racing, ideale per ridurre l’inerzia nei cambi di direzione, e il cambio estraibile a 6 rapporti - pensato per chi desidera utilizzare la moto in pista e adattarla alle caratteristiche di differenti tracciati - si affianca il nuovo tendicatena idraulico, che migliora allo stesso tempo la silenziosità e l’affidabilità del motore. La nuova Brutale 800 RR è proposta in 2 colorazioni:
Rosso Shock Perlato/Bianco Ice Perlato Grigio Avio Metallizzato/Nero Carbonio Metallizzato € 13.980 F.C. FONTE : SITO MV AGUSTA Marquez uomo dei record . E’ diventato infatti il più giovane pilota a vincere due titoli consecutivi nella Top Class, con 21 anni e 237 giorni. Il record apparteneva a Mike Hailwood e risaliva al 1963
Si tratta di un 4 cilindri in linea di 998 cc, alla faccia del downsizing. A dire la verità, però, il dato che vi stiamo per dare fa capire molte cose. La potenza stabilita come obbiettivo in sede di progetto è di… 300 CV! Esistono molti modi per raggiungere questi livelli, che sono superiori anche a quelli dei motori da MotoGP. Finora le Case hanno più o meno tutte seguito la via dei “cc”, aumentando le cubature a dismisura. Lo ha fatto anche Kawasaki stessa che, con la ZZR1400(attualmente la Verdona più muscolosa: 210 CV con effetto RAM), ha dato ascolto alla massima americana secondo cui “niente è meglio dei centimetri cubici”. Ma ovviamente, insieme alla cilindrata, crescono anche le dimensioni del motore e del veicolo in generale, cosa che ne mina inevitabilmente le doti di guida. COMPRESSORE AL POSTO DEI CC Ecco quindi la trovata di Kawasaki: mantenere “bassa” la cilindrata ma aggiungere il compressore, soluzione da sempre nella mente degli ingegneri ma da sempre non perfettamente adatta alle moto. Questo se per compressore si intende il turbo, che regala sì potenza ma anche un’erogazione troppo esuberante. Certo, oggi c’è l’elettronica che controlla e gestisce tutto, ma alla Kawasaki avevano comunque in mente altro. Dopo tante illazioni sul tipo di sovralimentazione adottato per la Ninja H2R, veniamo finalmente a sapere che non è un turbo e nemmeno un volumetrico. Si tratta di un compressore centrifugo ad alta efficienza e progettato per l’uso motociclistico, definito “scroll-type". Si sa da tempo che questo sistema di sovralimentazione è mosso meccanicamente tramite ingranaggi e dispone di un sistema di trasmissione che ne “governa” i giri (quindi la pressione) a seconda delle modalità di guida, richiamabili probabilmente con appositi pulsanti e selettori sui blocchetti elettrici Fai clic qui per effettuare modifiche.POTENZA SÌ, INGOMBRI NO Il compressore, interamente progettato “in casa” sfruttando l’esperienza di Kawasaki Heavy Industries nel campo delle turbine a gas e dell’aeronautica, permette di contenere la cilindrata e le dimensioni del motore, che ha misure paragonabili a quelli di qualsiasi altro 1.000 cc di moto supersportive. Ne guadagna anche il contenimento del peso e degli ingombri del mezzo, a favore della guidabilità e delle prestazioni. Diciamo che è stata trovata una via di mezzo tra il downsizing più accentuato e l’ipertrofia delle attuali super tourer. In effetti anche noi ci saremmo aspettati un motore intorno ai 750 cc, ma non avevamo fatto i conti col fatto che Kawasaki aveva evidentemente nei piani una moto “manifesto tecnologico” da numeri assoluti, più che un segnale di… distensione in tempi di crisi TRALICCIO VERDE La sfida della potenza è stata quindi vinta facilmente (si fa per dire). Molto più difficile raggiungere il traguardo della guidabilità nel misto abbinata all’irrinunciabile stabilità alle ultra velocità, come definiscono ad Akashi le prestazioni della Ninja H2R. A questo scopo, c’è stato un lavoro combinato da parte di molte divisioni della “grande famiglia” Kawasaki. Oltre al motore e al compressore, il “gruppo di cervelli” ha infatti studiato il telaio e la carrozzeria. Il primo consta di un traliccio tubi d’acciaio ad alta resistenza studiato per combinare la rigidità, necessaria a contenere la straripante potenza del motore, e zone dalla studiata flessibilità, al fine di offrire stabilità alle ultra velocità ma anche feeling nel guidato in pista. In più una certa facilità, anche se con una moto da 300 CV è tutto relativo. La ciclistica, anche se non vengono comunicate le misure caratteristiche, non mostra quote extra large, quindi non è attraverso un interasse lungo che si è cercata la stabilità. Evidente il forcellone monobraccio, una primizia in casa Kawasaki, mentre l’impianto frenante è Brembo, con ABS (come confermano le ruote foniche e la sigla KIBS - Kawasaki Intelligent anti-lock Brake System - sul parafango anteriore) e aspettiamoci anche un sofisticato controllo di trazione. Le sospensioni sono raffinate: la forcella KYB ha tutti i registri di regolazione sui tappi superiori, mentre non parrebbe esserci “gestione” elettronica, come invece per l’ammortizzatore di sterzo Öhlins. Bellissimi i cerchi con 5 razze sdoppiate a motivo stellare, che calzano pneumatici Bridgestone slick (misure: 120/600R17-190/650R17). L’AERODINAMICA E LA TECNICA DEFINISCONO IL LOOK A tenere “in strada” la Ninja H2 durante la marcia ultraveloce (e a diminuire la resistenza all’avanzamento mentre si cerca la velocità) ci pensa la raffinata aerodinamica studiata insieme al comparto aerospace di Kawasaki Heavy Industries. Le sovrastrutture sacrificano la pulizia estetica sull’altare dell’efficienza, anche se alla fine raggiungono anche l’obbiettivo di definire un look a dir poco personale (alla maniera giapponese, però). Linee spezzatissime, superfici che si intersecano, studiatissimo equilibrio di pieni e vuoti, masse accentrate e rivolte in avanti e in basso… Se esteticamente questo serve a dichiarare in maniera inequivocabile le performance incredibili di una moto che si pone come pietra miliare e ammiraglia della Casa, un design del genere, chiamato “Intense Force Design”, ha anche (e soprattutto) una funzione. Ogni elemento della carrozzeria è studiato per massimizzare la stabilità alle alte velocità, favorire il raffreddamento del motore ma anche la sua alimentazione (notare il condotto Ram Air con bocca di entrata in posizione ideale per “pescare” aria fresca da inviare al compressore). Si notino a questo proposito le alette e gli alettoni e il codone avvolgente, mentre spiazza un po’ la parte bassa lasciata completamente scoperta. PER ORA LA PISTAIOLA, A MILANO LA STRADALE La Ninja H2R è una moto il cui uso è limitato alla pista, ma alcuni dettagli ne fanno presagire un futuro “stradale”: manca il gruppo ottico anteriore ma c’è quello posteriore, i blocchetti elettrici sono muniti di tutti i pulsantini d’ordinanza per i fari e gli indicatori di direzione; gli specchietti non ci sono ma abbiamo MA sono in realtà previsti; la strumentazione è decisamente una versione definitiva e completa di tutti gli indicatori, con le cifre del contagiri che si illuminano e compaiono solo al passaggio della lancetta. E poi c’è l’inequivocabile blocchetto di avviamento con tanto di bloccasterzo e luci di parcheggio… Insomma, la stradale arriva. Precisamente al Salone di Milano: si chiamerà Ninja H2 e avrà il motore depotenziato. I CV saranno "solo" 200... CLICK - CLICCARE PER INGRANDIRE
la Empulse 2014 si presenta con un nuovo schermo LCD che mostra i dati del veicolo tra cui batteria, velocità, chilometraggBrammo prosegue con l’aggiornamento della gamma di moto elettriche presentando ufficialmente due nuovi modelli: Brammo Empulse e Brammo Empluse R. Le due elettriche partono dalla base del modello 2013 e migliorano in varie caratteristiche a partire da motore raffreddato a liquido per passare alla modalità di ricarica rapida. Con questa, sfruttando un sistema da 3kWh, caricare la moto dal 20% all’80% della sua capacità necessiterà di meno di 2 ore. Grazie alla velocità massima di 177 km/h, la Empulse guadagna anche il trono di moto elettrica di serie più veloci…sia nella guida che nella ricarica.io, utilizzo della batteria, marcia inserita, stima dell’autonomia residua e via dicendo. Cambiano anche gli pneumatici di primo equipaggiamento che gli SportAttack2 forniti da Continental per esaltare il carattere sportivo di questo modello. Si tratta di gomme con mescola mista che varia il grip a seconda della sezione, a partire dal centro per arrivare alla spalla.A prima vista sembra una “normale” naked sportiva, ma sotto l’aspetto grintoso e le finiture curate si nasconde un motore elettrico Parker GVM a magneti permanenti, raffreddato a liquido da 54 CV (dichiarati), accoppiato a batterie al litio e a un cambio manuale a 6 rapporti realizzato dall’italiana S.M.R.E. Ma ci sono numerosi altri componenti italiani nella Empulse R tra cui il telaio in alluminio, il forcellone in acciaio e i cerchi. La dotazione (di alto livello) comprende anche dischi freno sportivi da 310 mm con pinze ad attacco radiale e forcella e monoammortizzatore completamente regolabili. L’autonomia dichiarata è di 206 km in città, 93 km in autostrada e 129 km nel ciclo misto con un tempo di ricarica di un paio di ore Dati tecnici (dichiarati dalla casa) Motore elettrico Voltaggio 103,6 V Capacità batteria 9,31 kWh Tempo di ricarica 2-3,5 h Autonomia 93-206 km Potenza CV (kW)/giri 54 Freno anteriore a doppio disco Freno posteriore a disco Velocità massima (km/h) nd Dimensioni Altezza sella (cm) 80 Interasse (cm) 147,3 Lunghezza (cm) 206,5 Peso (kg) 213 Pneumatico anteriore 120/70-17" Pneumatico posteriore 180/55-17" CLICCARE - CLICK per ingrandire
L'annuncio dell'accordo tra Mercedes AMG e MV Agusta dovrebbe arrivare in occasione del Salone EICMA di Milano, in programma i primi di novembre. Svanito l'accordo con Ducati (dopo la partnership datata 2010, la Casa di Borgo Panigale ha deciso poi di monetizzare vendendo il pacchetto completo all'altro colosso tedesco Audi) Mercedes AMG ha puntato forte sull'altro Marchio storico e vincente del motociclismo di casa nostra. Per entrare quasi in punta di piedi nel mondo delle due ruote. Quasi, perché dopo aver resistito ad una proposta del Gruppo Fiat, Giovanni Castiglioni ha ceduto alle lusinghe di Stoccarda grazie ad un particolare di non poco conto: Mercedes AMG entrerà in società con una quota di minoranza (massimo il 20%) e non avrà nessun tipo di pretesa né dal punto di vista decisionale né produttivo. Progettazione e realizzazione dei modelli MV continueranno ad essere sviluppati a Schiranna dalla "squadra" capitanata da Castiglioni jr. E la MV Agusta, vincitrice di 38 titoli mondiali con (tra gli altri) Agostini, Hailwood, Surtees e Ubbiali) rimarrà italiana a tutti gli effetti. al "Progressive International Motorcycle Show" alcune modelle sono riuscite a mostrare qualcosa di raro: un'installazione che riproduce con l'aiuto della pittura, tre diversi modelli di moto, una Ducati 848, una Harley-Davidson V-Rod e una KTM da cross.
|
Categorie
Tutto
MOTORSOUNDQuesto sito non rappresenta una testata giornalistica,in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità .Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07.03.2001. QUI
|